Volorapido 2008: Parziali trasgressioni
Tornato in Italia dopo un lungo impegno di lavoro in Svizzera, non vedevo l'ora di riabbracciare Giulia, la donna che mi portavo a letto e dicevo di amare. Lei non si fece trovare e si limitava a mandare SMS in cui scriveva di essere fuori città.
Quando mi convinsi di trovarmi di fronte al baratro di chi sta per essere lasciato, ricevetti una sua chiamata. Disse di essere stata in due pellegrinaggi cattolici e aver capito la necessità di cambiare vita, avvicinandosi a Dio e rompendo i ponti con un materialista come me.
Aveva certamente un altro. Poiché da tempo credevo che la nostra relazione non potesse durare, lasciai correre, cercando di colmare il vuoto con sperate e poco ortodosse avventure sessuali. In quei giorni uscii con molte donne. Cercavo di innamorarmi di ognuna di esse ma cambiavo idea dopo averle scopate sul materasso privo di fodera della mansarda di casa mia. Quelle bellezze si trasformavano in noiose perdite di tempo.
Gli amici mi consigliarono di affrontare seriamente il dolore dell'abbandono e non sprecare opportunità con ragazze di cui, in situazioni normali, mi sarei perdutamente innamorato. “Magari – mi consigliò Marco – potresti utilizzare internet per trovare donne disposte a relazioni poco serie, salvaguardando così i rapporti con le tue colleghe e conoscenti in vista del tuo recupero”.
L'idea non mi sembrò male. M'iscrissi ad un sito di dating che, in cambio di venti euro al mese, mi riempì la casella di posta con profili di donne dai diciotto ai quarant'anni, tutte della mia città e desiderose di conoscere uomini.
Scelsi una certa “Please77” di trentuno anni. Aveva preferito pubblicare la fotografia di un fiore invece di sfoggiare tette e mutandine sul profilo pubblico. Il suo mistero mi conquistò e iniziai a chattarci.
Disse di essere un'impiegata single, amante di pizza, gelato, cinema e dei libri di Gabriel Garcia Marquez, proprio come me. Da conversazioni generali passammo a chattate erotiche, quasi volgari, che mi inturgidivano mentre riempivo tristi pratiche bancarie.
Un mese dopo decidemmo di incontrarci sui gradini del municipio dove Garibaldi, secondo la tradizione, mangiò pane e cipolle. In anticipo, mi appoggiai ad una parete vicina pensando a quanto ninfomane dovesse essere la donna che stavo per incontrare.
A cinque minuti dall'appuntamento, dalla Chiesa di Sant'Anna vidi uscire Giulia, la mia ex. Sorpreso, mi nascosi e l'osservai attraversare la piazza centrale e sedersi sui gradini del municipio. Rimasi a guardarla per trenta minuti. Aspettava qualcuno.
Racconto di Alessandro Di Maio
"Volo Rapido 2008"
Palermo, Estate 2008
Questo post è stato pubblicato per la prima volta su Alexander Platz Blog il 6 Agosto 2008