15.01.2011 Alessandro Di Maio

Kosovo pronto all’indipendenza

“Il Kosovo è pronto già da oggi”. La dichiarazione unilaterale di indipendenza “è questione di giorni”. Lo ha detto il 24 Gennaio scorso il primo ministro della provincia serba del Kosovo Hashim Thaqi - leader del Partito Democratico del Kosovo (Pdk) ed ex comandante politico dell'Uck - al termine delle suo incontro a Bruxelles con l’Alto rappresentante europeo per la politica estera, lo spagnolo Javier Solana.

La dichiarazione di divorzio da Belgrado è “imminente e verrà realizzata in stretto coordinamento con i partner dell’Unione Europea e con gli Stati Uniti”. E’ quanto ha dichiarato il leader kosovaro Hashim Thaçi creando non pochi imbarazzi alle cancellerie europee, occupate da varie settimane a cercare di rinviare i tempi dell’atto unilaterale. Radio Kosovo ha recentemente indicato come data del probabile giorno della proclamazione il 6 Febbraio, ma il primo ministro non ha né confermato né smentito.

Tra la posizione statunitense e quella russo-serba, di netta opposizione all’indipendenza del Kosovo, vi è l’Unione Europea, preoccupata che l’immediata indipendenza possa favorire il candidato ultra-nazionalista Tomislav Nikolic al ballottaggio presidenziale serbo del 3 Febbraio, la cui eventuale vittoria emarginerebbe Boris Tadić, candidato che ha sfoggiato il proprio orientamento pro-Europe rifiutando con sdegno il ricatto elettorale del premier serbo Vojislav Kostunica. Quest’ultimo infatti aveva offerto il proprio appoggio elettorale in cambio della rinuncia all’ingresso nell’UE.

A differenza della fretta Statunitense e del secco no russo, la posizione di Bruxelles è quella di un percorso rallentato che salvaguarderebbe la missione civile europea composta da circa 1800 uomini tra poliziotti e magistrati chiamati a sostituire la missione civile ONU, e il processo elettorale spagnolo, a rischio di radicalizzazione e “kossovizazione” per la forte spinta autonomista di alcune comunità.

Intanto, mentre in Slovenia - ex repubblica federata alla Jugoslavia insieme alla Serbia e attuale presidente di turno dell’Unione Europea - è scoppiata la bufera per la pubblicazione di un documento riservato redatto dai consiglieri diplomatici di Stati Uniti e Slovenia, e relativo alla timeline da seguire per il processo d’indipendenza del Kosovo, si fa più insistente la voce secondo cui il parlamento di Pristina isserà la bandiera con l’aquila schipetara nella notte del 3 Febbraio, in contemporanea alla chiusura delle urne in Serbia e qualsiasi sia il responso del ballottaggio tra Tadic e Nikolic.

Articolo pubblicato su LaSpecula Magazine il 27 Gennaio 2008