01.01.2011 Alessandro Di Maio

Habemus Papam

Mi trovavo nel giardino della famiglia reale spagnola - tra il Palazzo Reale e il Manzanares, il fiumiciattolo di Madrid – quando i campanili della città iniziarono a suonare, uno dopo l’altro con sempre maggior rigore.

Non mi interessai al suono fin quando, fatte delle foto ad un bellissimo pavone e raccolte nel diario alcune foglie degli alberi più belli del giardino, lo scampanio mi sembrò del tutto anomalo.

Mi guardai attorno. Nel giardino la compagnia era scarsa: volatili, turisti e qualche famiglia, niente di più. Le campane continuavano a suonare. Allora feci mente locale: mi trovavo in un paese tradizionalmente cattolico, era il 19 Aprile 2005, Papa Giovanni Paolo II era morto qualche giorno prima e non vi era ancora un successore.

Lo scampanio non poteva essere altro che l’annuncio dell’elezione di un nuovo Papa al soglio pontificio. Pensai immediatamente all’arcivescovo di Milano, Tettamanzi, ma forse era chiedere troppo alla Chiesa.

Scattai ancora qualche fotografie, poi lasciai il giardino e raggiunsi il marciapiede. Lì mi soffermai a guardare il Manzanares, il fiume che attraversa Madrid e che sfocia nella città portoghese di Lisbona. Guardando quel fiumiciattolo pensai che i ponti - enormi e pomposi, costruiti per attraversarlo erano elementi di una grossa commedia.

Com’era stato possibile costruire dei ponti monumentali per attraversare un corso d’acqua così striminzito? Allora mi ricordai di una vecchia lezione di storia alle scuole superiori: secondo gli antichi sovrani spagnoli, per non essere da meno alle altre città europee, anche Madrid doveva avere il suo fiume e i suoi ponti monumentali.
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I batacchi continuarono ano a picchiare. Io mi domandavo su quale fosse il nome del nuovo pontefice. Domandai ad un passante.
“Perdone, usted sabe que paso?”, domandai ad un anziano simile a tanti siciliani.
“Si, elejiron al nuevo Papa”, rispose disinvolto.
“A quien?”, chiesi.
“No lo sé, creo un aleman”.

Testo tratto da “Il secondo viaggio in terra spagnola”
Aprile 2005 - Questo post è stato pubblicato per la prima volta su Alexander Platz Blog il 21 Giugno 2007