01.01.2011 Alessandro Di Maio

Cantata de Santa Maria de Iquique

Utilizzo pochi minuti di tempo per descrivervi sommariamente una storia che meriterebbe ore, giorni, settimane e mesi di studio. Il mio è solo l’input di una storia che ritengo importante. E’ la storia di un paese latinoamericano all'inizio del secolo scorso, la storia di migliaia di persone decise a vivere dignitosamente, di una scuola piena di operai e di una moltitudine di soldati pronti a sparare.

E' una storia triste che ha molto da insegnare. E’ una storia che non viene neppure tramandata da padre in figlio. E' la storia persone che per pochi soldi al mese lavorano in un’azienda chimica della regione cilena di Iquique. Sono persone comuni, operai e operaie al servizio di un pugno di imprenditori di origine europea interessati a produrre e vendere nitrati.

Era il 1907 quando queste normalissime persone della regione di Iquique decisero di chiedere che i due piatti della bilancia - il loro e quello degli imprenditori - fossero un tantino più vicini. Chiesero cose che oggi sono quasi scontate, scuole per i loro figli, migliori condizioni economiche e assistenza sanitaria.

Non furono ascoltati e deciso di insistere. In pochi giorni l'intero settore chimico del paese si paralizzò. Ciò creò disordine anche nei mercati stranieri che del nitrato cileno avevano grande necessità.

Gli industriali lasciarono fare. Erano convinti della debolezza operaia, ma ben presto si accorsero che quella che avevano definito una flebile organizzazione operaia, era invece un'unica e forte volontà di riscatto, di resistenza.

Allora i proprietari chiamarono in causa il governo nazionale. Questo chiamò l'esercito. Gli operai si riunirono nei pressi della Scuola di Santa Maria (Escuela de Santa Maria de Iquique) insieme alle proprie famiglie.

La combinazione fu letale. L'esercito intervenne uccidendo tutti. Fu un massacro. Anni dopo solo una poesia divenuta canzone: fai click qui per leggerla.

Questo post è stato pubblicato per la prima volta l'1 Dicembre 2006